A volte un libro ti piomba tra le mani quando meno te l’aspetti.
Da tempo vivevo in totale apatia letteraria: niente mi coinvolgeva, nulla mi ispirava. Era enormemente frustrante, per me, entrare in una libreria e non trovare un volume da comprare: tutti quei tomi mi apparivano come dei mattoni recanti scritte totalmente prive di significato.
La mancanza di voglia di leggere o, se volete, l’incapacità di leggere è, per un lettore, una morsa che stringe la bocca dello stomaco, una scarica di nervosismo che scorre nelle vene.
E la rabbia diventa fida compagna ogni qual volta si osserva qualcuno intento nella lettura. Perché lui ci riesce, e tu no. Perché lui ha un mondo in cui rifugiarsi, mentre tu riesci a staccare la mente solo quei 10 minuti che impiega lo smalto ad asciugarsi.
Io sono una lettrice affamata e ingorda, di quelle che hanno costantemente bisogno di una lettura che divorano in poco tempo e a grossi bocconi. Qualcuno ha insinuato che io non mi goda appieno il piacere della lettura. Non sono d’accordo ma, probabilmente, anche se lo fossi, non sarei in grado di rallentare i miei ritmi.
L’ingordigia è un mio vizio, la tranquillità non mi contraddistingue e se un libro – o un piatto o qualsiasi altra cosa – mi piace, la voglio, la esigo e ne devo usufruire immediatamente.
Quando non trovo nulla da leggere, in sostanza, la sensazione di frustrazione che provo è davvero simile a quella che si prova quando si ha fame – ma una fame terribile – e, nonostante le dispense piene, non si trova nulla da mangiare, seppur trovandosi di fronte a pietanze che, magari, il giorno prima, stavano nella top ten dei piatti prediletti.
Sì. Ho passato un paio di mesi senza leggere. Certo, ho sfogliato diverse volte i libri che ho in casa, ma senza lasciarmi trascinare da essi, estraniandomi dal mondo reale come accade quando leggo davvero.
Finché l’antivigilia, girovagando per un centro commerciale, sono finita da Mondadori. Mi piace particolarmente quella libreria, la disposizione dei libri incontra il mio gusto e non fatico nella ricerca di un titolo. Inoltre, ci trovo sempre i miei adorati Mammut della Newton Compton.
Spulciando nella zona classici ho notato per la prima volta delle edizioni BUR di romanzi per ragazzi. E ne sono stata immediatamente attratta.
Le copertine non sono nulla di particolare – bianco panna con delle scritte monocolore e un disegnino stilizzato – ma proprio la loro semplicità mi ha conquistata. E’ stato in quel momento che ho avvertito che qualcosa dentro di me si era sbloccato, e che avrei sicuramente amato qualsiasi titolo interessante avessi pescato da quella serie.
E così mi sono portata a casa Anna dai capelli Rossi di Lucy Maud Montgomery, Heidi di Johanna Spyri e Mary Poppins di P.L. Travers.

Che meraviglia avere un gatto
che fa le fusa per me!
Dolce, tenera e petulante Anna Shirley.
Arriva ad Avonlea su un calesse sgangherato, speranzosa e felice di aver trovato finalmente una famiglia disposta ad adottarla. Non sa che, in realtà, il baffuto signore che è venuto a ritirarla alla stazione attendeva un ragazzo che avrebbe dovuto aiutarlo nei campi. E, a sua volta, Matthew Cuthbert non si rende conto che al termine del tragitto che porta a Green Gables sarà già perdutamente affezionato alla piccola chiacchierona.
Fin dalle prime pagine il personaggio di Anna è ben delineato, un fantasmino tutto ossa e lentiggini ma con un’intelligenza fuori dal comune. E una fantasia senza limiti: già durante il breve viaggio verso la nuova casa inonda di parole il povero e taciturno Matthew, soffermandosi incantata a osservare la natura lussureggiante attorno a lei.
Il primo giorno ad Avonlea, tuttavia, non è radioso come Anna se l’era immaginato: Marilla, sorella di Matthew, la riporta subito con i piedi per terra, avvertendola che non c’è posto per lei in quella casa. Per la piccola è un sogno che si spezza, ennesimo rifiuto di una famiglia che credeva l’avrebbe amata. E piange, piange tutta la notte. Possiamo sentire i singhiozzi di Anna persino noi lettori, insieme a una Marilla un po’ intristita e un po’ stupita.
Naturalmente, tutto si sistema e Anna diventa parte della famiglia Cuthbert, che le farà conoscere, finalmente, l’amore e il calore di una famiglia e le permetterà di studiare.
Avevo amato questo libro già da bambina. Ricordo di averlo preso in prestito da una cugina che, avendomi trovata davanti alla tv davanti al cartone animato omonimo, mi aveva rivelato che era stato tratto da un romanzo per ragazzi.
All’epoca l’avevo divorato in un pomeriggio, ansiosa più che altro di vedere quanto di quel libro ci fosse nella serie animata. A tratti avevo persino trovato Anna un po’ irritante, in particolare quando combinava un sacco di guai.
Leggendolo ora, invece, mi sono resa conto di quanto Anna somigliasse a me da bambina.
La fantasia ha sempre fatto da padrona nella mia vita fino alla tarda adolescenza, e non era raro che mi estraniassi dal mondo che mi circondava, con lo sguardo imbambolato, totalmente assente e indifferente agli accadimenti attorno a me. Un atteggiamento che è sempre stato un punto interrogativo per mio padre: lui, sempre così pratico, si spaventava persino quando mi scopriva a fissare il vuoto, sorda ai suoi richiami. Toccava a mamma rassicurarlo con una risata, dicendogli che avevo preso da lei.
Anna Shirley è il fanciullino pascoliano pel di carota. Osserva tutto, nota ogni minimo particolare e si meraviglia della sua bellezza. Ogni giorno è una nuova scoperta che fa scaturire nel suo cuore i sentimenti più disparati.
Marilla, l’elemento più razionale della famiglia, fatica a comprendere questa sua attitudine, teme gli sbalzi d’umore della ragazzina e lotta per tenerla con i piedi per terra. Non è avvezza ai sentimenti, povera Marilla. Davanti alla bambina si mostra dura e impassibile a lungo, per poi lasciarsi andare in tre momenti cruciali del romanzo: quando Anna abbandona Avonlea per andare all’università, alla morte di Matthew e quando il dottore l’avverte che potrà diventare cieca.
Matthew, per certi versi, è il personaggio più – concedetemi il termine – banale del romanzo. Uomo poco avvezzo al contatto col mondo femminile, ma dal cuore tenero. Credo sia l’unico che non subisce una vera e propria evoluzione nel corso della storia, perchè si limita a portare alla luce un lato ben nascosto del suo carattere. A differenza di Marilla, che da burbera signora di campagna si trasforma in una madre amorevole, il caro Matthew seguita ad essere il caro Matthew, con i suoi modi di fare un po’ strambi ma sempre premuroso. Memorabile è l’episodio in cui decide di regalare ad Anna un vestitino moderno con le maniche a sbuffo: ha talmente soggezione della commessa che si ritrova a tornare a casa carico di cianfrusaglie perchè non ha osato spiccicare parola.
Già, le maniche a sbuffo. Da bambina credevo fossero una cosa bellissima e desideravo tantissimo indossarne un paio anch’io. Tra l’altro mamma si è sposata con un abito bianco con le maniche a sbuffo a pois, e io l’ho sempre guardato con un misto di invidia e ammirazione perchè mi pareva quello di una principessa. Poi, un bel giorno, ho trovato una camicetta con le maniche a sbuffo: mi stava da cani. Quella volta ho infranto uno dei miei sogni d’infanzia.
L’amicizia ha un ruolo centrale nel romanzo, e Diana incarna l’amica che tutte noi abbiamo sognato da ragazzine. A venticinque anni mi ritrovo a invidiare Anna Shirley e il suo rapporto con la fanciulla dai capelli neri. Un’amicizia quasi escluvistica, la loro, fatta di linguaggi segreti, storie, libri scambiati, fantasticherie. Un’amicizia che attraversa indenne l’infanzia e si rafforza sempre di più nel corso degli anni. Un’amicizia pura, e per questo quasi irrealistica.
Niente attenta al loro rapporto, nemmeno quando la madre di Diana proibisce alla figlia di frequentare Anna, non un segreto non svelato, non le nuove amiche che Anna incontra lontano da Avonlea.
Forse è proprio questo legame ciò che più mi ha colpita, perchè un’amicizia femminile, di quelle alla “amiche del cuore”, nella mia vita non c’è. Non esiste e ne sento la mancanza, e ogni volta che mi ritrovo da sola, dopo l’ennesima delusione al femminile, mi ritrovo a pensare che sarebbe bello riuscire a trovare qualcuno con cui confidarsi, passare dei pomeriggi a fare shopping e cose simili.
“Anna dai capelli rossi” è solo un banale libro per ragazzi?
No, e lo consiglio vivamente, anche a chi non ama troppo la lettura. E’ un romanzo all’apparenza piuttosto frivolo e semplice, ma che nel profondo aiuta a riflettere su se stessi, a capire quanto di noi abbiamo conservato dell’infanzia e quanto abbiamo perduto. E, magari, se è possibile recuperare un po’ di quella spensieratezza sbarazzina e petulante tipica di quell’età.
Perchè c’è un’Anna Shirley in tutti noi. Basta solo scovarla, adottarla, e aiutarla a crescere.
Gen 03, 2014 @ 09:56:54
Tu sai che ho amato e ancora oggi amo alla follia questo romanzo. Scoprire grazie a te che ci sono più seguiti della storia mi ha fatto venire la febbre da biblioteca, anche se devo aspettare perché è chiusa per le ferie natalizie.
Comunque, il tuo discorso riguardo all’amicizia femminile è anche un po’ mio: ho amiche femmine di lunga data, ma con nessuna c’è mai stata quella totale complicità, quasi esclusività appunto. I pomeriggi di shopping e le confidenze sono all’ordine del giorno, però… Manca qualcosa, quello spalleggiarsi a vicenda sempre e comunque, il difendersi a vicenda dalle cattiverie degli altri, io l’ho sempre fatto, ma le altre per me no (anche se, devo dire, con le mie amiche più recenti non ce ne è stato il bisogno).
Tutto questo poema per dirti che anche per me Anna e Diana sono un modello di amicizia stupendo e irraggiungibile.
Sono impaziente di leggere gli altri volumi della serie, e di sapere che ne penserai tu.
Gen 03, 2014 @ 10:28:14
Grazie del bel commento tesoro!
Io credo che me li farò regalare per il compleanno, per lo meno i due più importanti. A quanto ho capito, c’è una storia dentro la storia, ovvero alcuni libri sono espressamente dedicati a Anna che cresce e matura, mentre gli altri a Anna moglie che ha accantonato praticamente tutti i suoi ideali. Ecco, quelli li leggerò più avanti: non sono ancora pronta a vedere Anna Shirley che getta alle ortiche tutto per fare la mamma! 😉
Gen 03, 2014 @ 12:00:29
Mi piacerebbe moltissimo leggere questo libro. Il personaggio di Anna ha accompagnato tutta la mia infanzia.
P.S.Nel modo in cui descrivi il tuo leggere mi ci rivedo molto.
Gen 06, 2014 @ 22:21:17
Spulcia nella tua biblioteca! =)
Davvero? Mi fa piacere. Conosco pochi lettori ingordi, di solito mi paiono tutti più calmi…
Gen 07, 2014 @ 15:59:09
Io quando comincio un romanzo lo devo finire prima di subito. A costo di perdere sonno. E a causa di questo ultimamente ho mollato un poco la lettura.
P.S. Ma sai che non sono mai andata in biblioteca?
Gen 07, 2014 @ 19:45:27
*o* svengo!
Da piccola andavo talmente spesso in biblioteca che, quando hanno rifatto le tessere, sono diventata la numero 3, dopo i due bibliotecari!;)
Gen 03, 2014 @ 15:54:11
Gli ultimi righi sull’amicizia mi hanno commosso, perché anch’io mi sono ritrovata sola, costretta a tagliare i legami con persone che amiche non lo erano mai state.
Ho amato moltissimo il modo in cui hai parlato di questo libro, si avverte quanto tu ti sia immedesimata nella storia. Inoltre anche io ho la costante di una fantasia quasi stralunata, che spesso mi ha fatto etichettare come “strana”.
In questo periodo sono in cerca di letture nuove, visto che ho dovuto leggere testi inediti per un corso di editoria, e mi sono abbrutita non poco.
Il fidanzato a Natale mi ha regalato “Le Cronache di Narnia”, non vedo l’ora di cominciarlo (ma devo andare piano, perché come te sono ingorda nella lettura 😉 ).
Gen 06, 2014 @ 22:23:36
Ti consiglio la Némirovsky, è un’autrice davvero sublime. Io l’ho amata, e ogni tanto rileggo ancora i suoi testi! *_*
A me “le Cronache di Narnia” non è piaciuto molto, ma non sono un’amante del fantasy. È l’unico genere che fatico a portare a termine…
Mi fa piacere che tu abbia apprezzato il mio post, davvero! Ci tengo alla tua opinione! ❤
Ps: anche io ho fatto un corso di editoria, alla triennale..
Gen 03, 2014 @ 15:55:13
Da piccola guardavo il cartone animato, ma il libro non l’ho mai letto! Tra i buoni propositi del 2014 ho quello di leggere di più – nell’ultimo anno non ho praticamente toccato un solo libro – e non sarebbe male riscoprire qualche bel romanzo per ragazzi, mi hai dato una bella idea!
Gen 06, 2014 @ 22:23:58
Lieta di esserti stata utile! ❤
Gen 03, 2014 @ 23:43:05
Bello Anna dai capelli rossi! C’è davvero un po’ di Anna in tutti noi, hai perfettamente ragione… le maniche a sbuffo invece non le ho mai sopportate…
Queste copertine io le trovo bellissime!
Gen 10, 2014 @ 14:25:52
Tesoro! A me le maniche a sbuffo hanno sempre fatto sognare..Peccato mi facessero delle spalle da palestrato! 😛
Gen 04, 2014 @ 11:46:09
Sono contenta che tu abbia ripreso a leggere perché conosco la frustrazione di quei periodi di down in cui addirittura non riesco a finire un libro. Sembri davvero Anna dai capelli rossi e si avvertono n ogni riga che scrivi la gioia di vivere e la curiosità che i’ portano avanti. Baci
Gen 06, 2014 @ 22:24:30
Grazie tesoro, davvero. Però non sono più così spensierata come lei… ❤
Gen 06, 2014 @ 08:45:57
il mio periodo buio della lettura è iniziato quando mi sono laureata, lo scorso anno a dicembre. vabbè, nel 2012. non riesco a trovare niente che mi appassioni. ho deciso quindi di rileggere i libri che ho amato da bambina: quelli di roald dahl, harry potter, piccole donne, i gialli da ragazzini. li finisco in poche ore e mi fa specie rileggerli da “grande” è diverso e li trovo diversi da allora, ma sempre bellissimi.
Anna dai capelli rossi non l’ho mai letto e non ho mai neanche guardato il cartone, a mia sorella non piaceva per niente e non me lo lasciava vedere. =)
l’amicizia tra femmine esiste….io ho una “migliore amica”, che mi fa sempre strano definire così. ora non vive più vicino e torna su un fine settimana al mese e mi manca tanto. ci siamo conosciute alle medie, praticamente siamo amiche da più della metà della nostra vita. le voglio bene come a mia sorella e so che ci sarà sempre.
Gen 06, 2014 @ 22:26:47
È triste come cartone, forse è per quello che non le piaceva.
Roal Dahl! *_* quanto amo quell’autore… Il mio libro preferito, da piccola, era “le Streghe”. Mi inquietava così tanto!
Spero tanto di trovare un’amica “del cuore”, ma più passano gli anni meno ci spero…
Gen 07, 2014 @ 01:32:07
Brutta, bruttissima, orrenda sensazione quando un’amante/un amante della lettura si ritrova bloccato di fronte ai libri. Quest’anno è capitato anche a me, complice forse il fatto che mi sono ostinata a non voler né acquistare libri nuovi, né a scaricare nuovi pdf né tanto meno a rompere i coglioni alla bibliotecaria del mio paese facendole cercare a destra e a manca titoli improbabili, tomi ambigui e autori mai sentiti. Volevo leggere tutto ciò che mi aspettava in casa. Risultato? Quest’anno ho letto pochissimo, perché mi stavo “costringendo” a scegliere. Da un lato è stato un peccato non trovarmi nel mio habitat di distrazione naturale ( complice anche il fatto d’aver cominciato a seguire qualche telefilm, trovando una nuova passione ), dall’altro sono contenta di essermi “liberata” di certi libri che mi aspettavano da anni. E ti dirò: alcuni sono stati delle piacevoli scoperte! Certo, non ho trovato i libri della mia vita tra quelli che avevo già comprato, ma per lo meno ora ho qualche volume in meno che mi guarda con disapprovazione dalla scrivania.
Mi ha incuriosita il fatto che tu abbia puntato proprio dei “classici” o comunque non letteratura contemporanea. E mi ha anche ricordato che è ora di rileggere “Una ragazza fuori moda”, della Alcott: sarà infantile, ma io lo ADORO!
Gen 07, 2014 @ 18:30:07
Da ragazzina la Alcott non mi piaceva granché, e proprio per questo voglio recuperare! Ho scaricato un ebook della Newton Compton con tutti i suoi romanzi, presto mi cimenterò nella lettura!
Da quando ho iniziato l’uni sto leggendo sempre di meno, effettivamente. Libri di mio interesse, ovviamente..facendo lettere è dura non leggere! Forse è proprio per questo motivo: ho la testa talmente oberata di letteratura che fatico a trovare ispirazione.
Gen 08, 2014 @ 00:12:51
Oh che bello! passavo di qui per caso e trovare un post su Anna mi ha messo di buonumore 🙂
adoravo il cartone (fatto benissimo),ho adorato questo libro e ne ho 2 dei successivi,spero di trovare gli altri!
Gen 10, 2014 @ 14:27:15
Ciao! Benvenuta!!!=)
Ne hanno tradotti 6 di 8 in italia, ma ho letto su wikipedia che negli ultimi libri Anna perde tutta la sua spensieratezza per far posto a un’Anna matura e mamma apprensiva..peccato! =(
Gen 10, 2014 @ 21:48:31
Grazie 🙂
Sì,l’ho letto anch’io e si vede anche dalla serie tv canadese (di cui non ho visto l’ultima parte)
E’ un peccato ,il mio momento preferito è quando sta crescendo e cambiando il suo carattere,ma mantiene la sua allegria!
Gen 11, 2014 @ 17:28:41
Secondo me è un po’ un tradimento da parte dell’autrice! Anna è meravigliosa proprio perchè spensierata!
Gen 09, 2014 @ 14:17:23
Leggendo questo post mi sono trovata con il cuore stretto da tante cose… innanzi tutto conosco benissimo la senzazione che descrivi tu dell’apatia da lettura quando nulla sempbra colpirti e hai davvero bisogno di qualcosa che ti rapisca di nuovo… con me di solito fnziona con i gialli perchè la curiosità di sapere chi è l’assassino ed intuirlòo prima che emerga palese dalla narrazione di solito vince l’apatia stessa! ma non sempre ho voglia di gialli!!! poi i libri per ragazzi.. voglio dire.. ma chi è che ha fatto ste divisioni?!?!?! se sono in una libreria ci dò sempre un occhio!!! e a volte tornano fuori vecchie perle che sono la chiave magica per ritornare a sognare!! non ho mai letto Anna dai capelli Rossi anche se vedevo il cartone…. sinceramente non sono amante dei classici anche se ci sono libri che mi hanno fatto sognare da bambina che vorrei comprare perchè li leggevo dalla biblioteca di scuola! e poi le nuove edizione.. sono contenta di non essere la sola attratta da questi remake di libri vecchi con queste copertine riviste, spogliate da frivolezze inutili ma che invece ti riportano a quel senso di concretezza che forse negli anni è un pò svanito… mi sa che su ibs mi guardo anche la sezione per ragazzi prima di completare l’ordine! un bacino :*
seee…. lasciavo il pezzo più importante… l’amicizia.. quella che sognavamo da bambine… quella ASSSOLUTA… che adesso ricerchiamo dentro i libri e fa un pò tristezza a dire il vero… perchè adesso che avremmo tutti i mezzi tecnologici a nostro favore si è perso proprio il sentimento?!!??!!?
l’hai mai letto Due di Due di Andrea De Carlo?!?!
Gen 09, 2014 @ 14:26:07
Non l’ho mai letto!! Cerco l’ebook o lo cerco in biblioteca!
Ecco, hai centrato in pieno il concetto: il libro con pochi fronzoli dà senso di concretezza, e riporta alla mente il periodo in cui i libri erano simbolo di prestigio culturale. Ancora adesso, se voglio leggere qualche classico, preferisco andare alla ricerca di ristampe vecchie, magari nelle librerie dell’usato, proprio per cercare di trovare quei libri in pelle marrone o verde, che danno tanta solidità.
Dei libri contemporanei, a volte, è più bella la copertina del contenuto..@@
L’amicizia..che tasto dolente! Per quel che mi riguarda, mi trovo molto meglio con voi, che ho conosciuto sul blog, che con persone conosciute nella vita di tutti i giorni. Forse perchè con la scrittura ci si apre di più e si è più sinceri..
Un abbraccio forte tesoro!
Gen 09, 2014 @ 14:36:39
ti abbraccio anche io!!! quanto hai ragione!!! :*ecco perchè dico che “il web” per me è una famiglia!!! ❤
Gen 09, 2014 @ 20:19:05
Ricordo il cartone animato che guardavo da piccola anche se non era fra i miei preferiti… Ma non sapevo fosse tratto da un romanzo!
Gen 10, 2014 @ 14:28:57
A tratti trovavo Anna un po’ insopportabile, forse perchè l’avevano doppiata con una voce troppo acuta..
Lug 13, 2015 @ 08:00:52